La Cheratotomia Radiale (RK) è un metodo di microchirurgia incisionale concepito per il trattamento di miopie di grado lieve e medio. Tuttavia, negli ultimi anni, questo metodo è stato quasi interamente rimpiazzato dalla chirurgia laser.
Questo metodo fu introdotto per la prima volta dal Dott. Sato, un medico giapponese, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Tuttavia, le tecnologie e tecniche del tempo non consentivano un’ampia applicazione del metodo. Il Prof. Fyodorov nel 1972, è riuscito a perfezionare un approccio operatorio moderno, razionale e replicabile da altri. Da quel momento, diversi milioni di persone in tutto il mondo hanno beneficiato di questa tecnica.
Data la vasta quantità di individui sottoposti a questo intervento, la Cheratotomia Radiale si distingue come una tecnica con un alto grado di sicurezza, specialmente quando utilizzata in base ai più recenti nomogrammi.
Tuttavia, con l’evoluzione della tecnologia laser, la RK è gradualmente diventata obsoleta, sebbene venga ancora impiegata in casi molto rari. L’ostacolo principale di questa tecnica risiede nella necessità di un chirurgo esperto che ne abbia una profonda conoscenza e una lunga esperienza. La Cheratotomia Radiale è ancora indicata per la correzione di miopie che variano da -1 a -5 diottrie.
Una variante della Cheratotomia Radiale (RK) è la mini-RK, che impiega incisioni più corte e superficiali. Questa tecnica è tuttora usata per la correzione di miopie residue dopo interventi PRK, LASIK, o post-cataratta.
Altre forme di chirurgia incisionale includono la Cheratotomia Arcuata o Astigmatica (AK, principalmente utilizzata per correggere l’astigmatismo post-trapianto), la Mini Cheratotomia Radiale Asimmetrica (MARK, usata per trattare il cheratocono), e la Cheratotomia Circolare (CK, anch’essa usata per il cheratocono).
Detto ciò, queste tecniche hanno poco in comune con la RK originale, se non il fatto di appartenere alla categoria degli interventi di chirurgia incisionale.