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Gli anelli intrastromali sono delle piccole protesi che vengono impiantate all’interno della cornea, che è le lente più importante dell’occhio e che purtroppo ha anche la possibilità di ammalarsi; ci sono malattie corneali quali il cheratocono o le ectasie iatrogene, cioè quei cheratoconi indotti dagli interventi chirurgici di chirurgia refrattiva quale il laser, che poi sono suscettibili di un trattamento con gli anelli intrastromali, ossia: la cornea perde la sua sfericità, la sua forma perfettamente sferica, per una malattia, quale il cheratocono, e comincia a deformarsi e ad assottigliarsi.
L’unico modo chirurgico (quindi non con una lente a contatto) per dare alla cornea una forma sferica è quello di inserire nello spessore della cornea, appunto, un anello intrastromale: si tratta di piccole protesi di un materiale plastico biocompatibile al 100%, solitamente il polimetilmetacrilato, che è un materiale che si impianta negli occhi da oltre 50 anni, quindi è di assoluta sicurezza; queste piccole protesi hanno la catteristica di essere impiantate nello spessore della cornea e questo cosa significa? Significa che il chirurgo, mediante il femtolaser, esegue un piccolo tunnel come se fosse una piccola galleria in una montagna e, all’interno di questa galleria, di questo tunnel, inserisce l’anello; l’anello comincia subito ad avere un’azione meccanica di contenimento e di appiattimento della zona di cornea che si sta ectasizzando, cioè che si sta deformando, sta andando verso l’esterno.
Ecco quindi che l’unico modo esistente oggi per appiattire una cornea, per rendere una cornea di nuovo più fisiologicamente sferica, è quello di impiantare una protesi all’interno del suo spessore.
Gli anelli intrastromali hanno subito un’evoluzione negli ultimi 20 anni: siamo partiti da anelli completamente sferici, quindi con una circonferenza di 360°, poi si sono evoluti in anelli con sezione esagonale, sezione triangolare e sezione ovale e, attualmente, gli anelli che danno maggiori risultati sono quelli a sezione triangolare e con arco variabile; questi anelli ormai sono diventati molto customizzati, ossia esistono 64 possibilità di anelli, di combinazione tra arco, spessore e diametro dell’anello da impiantare.
Tenete presente che 64 possibilità consentono di customizzare molto l’anellino, cioè questo anello va messo all’interno dello spessore della cornea ma deve essere scelto in base al tipo di cheratocono; esistono numerosi di tipi di cheratocono, ognuno ha una forma diversa e a ogni forma di deformazione bisogna impiantare un anello intrastromale con caratteristiche il più possibile opposte a quelle della zona ectasica.
Ecco quindi che si riesce ad avere una personalizzazione molto spiccata e quindi dei risultati veramente eccezionali nella correzione delle deformazioni corneali dovute a cheratocono.
Fermare la progressione della malattia, consentire al paziente di avere la miglior vista possibile senza arrivare al trapianto di cornea. Ecco lo scopo delle moderne terapie per la cura del cheratocono.
Gli anelli intrastromali costituiscono un’opzione chirurgica minimamente invasiva progettata per stabilizzare o ritardare l’evoluzione del cheratocono.
La loro funzione è quella di correggere la deformazione della cornea, ridurre i difetti refrattivi (in particolare la miopia elevata e l’astigmatismo irregolare) e migliorare quindi l’acuità visiva.
Se l’impianto di anelli non libera del tutto il paziente dalla necessità di utilizzare le lenti a contatto o gli occhiali, migliora notevolmente la qualità della sua vita: la tollerabilità alle lenti è decisamente maggiore e, in alcuni casi, è possibile abbandonarle del tutto per utilizzare semplici occhiali.
Che cosa sono gli anelli intrastromali
Gli anelli intrastromali sono degli anellini di plastica trasparente costituiti da due segmenti semicircolari di diametro, curvatura e spessore variabile.
Previa un’attenta analisi delle caratteristiche del cheratocono del paziente e basandosi sulla classificazione morfologica dei dottori Fernandez-Vega e Alfonso, il chirurgo sceglie la tipologia di anelli più adatta.
Gli anelli sono realizzati in materiale artificiale, Perspex CQ Acrylic, che è lo stesso materiale utilizzato da più di 20 anni in chirurgia refrattiva per l’impianto di lenti artificiali intraoculari o per la sostituzione del cristallino reso opaco dalla cataratta. È quindi un materiale lungamente collaudato che non dà problemi di rigetto.
Gli anelli vengono inseriti chirurgicamente mediante l’utilizzo del femtolaser che è in grado di creare un tunnel delle dimensioni desiderate con le caratteristiche adatte.
Come avviene la procedura
La procedura chirurgica viene eseguita ambulatorialmente con il paziente sveglio. Gli anelli sono impiantati in anestesia topica, cioè instillando qualche goccia di collirio anestetico nell’occhio.
Tramite un laser a Femtosecondi di massima precisione, il chirurgo crea una “tasca” nella zona di maggiore spessore corneale (lo stroma) e inserisce gli anelli. L’intera procedura dura solo 15 minuti circa.
La riabilitazione visiva è pressoché immediata e il dolore post-operatorio quasi assente.
Dopo l’operazione, se necessario, viene applicata una lente a contatto protettiva, solitamente rimossa il giorno successivo all’intervento.
L’uso di colliri antibiotici e antinfiammatori consente un periodo post-operatorio più confortevole e sicuro e, generalmente dopo 3 giorni, il paziente può tornare alle sue consuete attività.
L’approccio più avanzato alla terapia del cheratocono si basa sulla sinergia fra le moderne soluzioni terapeutiche a disposizione: poiché la malattia progredisce costantemente e in maniera imprevedibile, dopo l’impianto di Keraring è dunque altamente consigliabile eseguire un trattamento senza rischi come il cross linking mediante iontoforesi per stabilizzare ulteriormente la cornea.
Le due tecniche infatti si potenziano vicendevolmente e danno dei risultati davvero ottimali!