Le lenti da cataratta di tipo diffrattivo sono delle lenti in cui, sulla superficie del cristallino artificiale, sono stati impressi dei piccoli microsolchi, che, dell’altezza di qualche micron, hanno la capacità di fare un effetto diffrattivo sulla luce, il che dignifica che si vengono a creare dei fuochi addizionali al fuoco che ha la lente, quindi la lente ha un fuoco per il lontano e in più, con questi cerchi diffrattivi, si possono creare dei fuochi addizionali per la mezza distanza e per il vicino.
Fondamentalmente la lente diffrattiva più usata, più in voga in questo periodo, è la lente trifocale, che ha un fuoco per il lontano, un fuoco per l’intermedio (che può essere intorno ai 60-70-80 cm) e un fuoco per il vicino intorno ai 35 cm, quindi consente di guidare, di vedere il computer o il cruscotto e consente di leggere da vicino un libro; questo tipo di lente funziona molto bene e dà una correzione definitiva del difetto di vista, quindi non ha bisogno di manutenzione, non si rompe, non si sporca, non è da cambiare ed è quindi un prodotto che può essere dato per tutta la vita, cioè: si fa l’intervento di cataratta, si impianta una lente trifocale e non c’è più bisogno di fare nulla per tutta la vita, dunque è un prodotto che lavora molto sul lungo termine, dobbiamo pensare a un investimento che facciamo sulla nostra vita, sulla qualità della nostra visione, per tutta la vita.
Il difetto che ha questa lente è quello di creare gli aloni intorno alle luci di notte, perché questi microsolchi creano delle aberrazioni che il paziente percepisce, appunto, come aloni intorno alle luci di notte; questo tipo di disturbo c’è sempre dopo un intervento di cataratta, anche con una lente normale ma è un disturbo che poi, piano piano, il cervello cancella.
Al cervello umano risulta più difficile cancellare gli aloni dovuti a questi cerchi diffrattivi ed ecco quindi che il paziente, dopo l’impianto di una lente diffrattiva trifocale, ha un’ottima qualità di visione della vista di giorno, ha un’ottima visione dell’intermedio e del vicino, pero può lamentare un fastidio notturno di aloni intorno alle luci.
Questo, dopo sei mei dall’intervento, tende ad andare via, però non è garantito che sparisca del tutto; molti pazienti lo accettano molto bene, quindi non si lamentano più di tanto e riferiscono di poter fare, nella loro vita, tutto quello che vogliono e quindi di non avere limitazioni di alcun tipo.
Ci sono invece dei pazienti (e sono una minima parte) che riferiscono un fastidio medio-importante, quindi è molto serio, da parte nostra, dirlo ai pazienti stessi prima dell’intervento e quindi spiegare che l’impianto di una lente trifocale diffrattiva può creare questo tipo di fastidio e a quel punto il paziente può scegliere se impiantare questo tipo di lente o un altro tipo.