Per amaurosi si intende la perdita acuta della vista da un occhio, temporanea o permanente.
È un evento drammatico che di solito si presenta non isolato, ossia: ci possono essere dei campanelli d’allarme in cui il paziente ha delle diminuzioni della capacità visiva, va dall’oculista e riferisce un calo della vista e un’assenza della visione di una parte del campo visivo o di tutto un occhio, che è durata per 5/10 minuti o anche mezz’ora.
Questi fenomeni amaurotici transitori sono praticamente dei momenti in cui l’occhio non vede più nulla, il paziente vede completamente nero. Sono di solito associati a fenomeni vascolari, ossia di circolazione; significa che un piccolo embolo è partito dal sistema vascolare, è andato a finire nell’arteria centrale della retina e ha occluso quest’ultima in maniera momentanea.
Siccome la retina è un tessuto che ha una vascolarizzazione terminale (cioè senza circoli collaterali), il sangue non arriva e, non arrivando il sangue, non ha un circolo collaterale attraverso il quale passare e tutto quello che sta a valle di quel vaso, di quella piccola arteria che è grossa come un capello, non riesce più a passare: il fenomeno che il paziente percepisce è quello di non avere più la visione.
Questo è un fenomeno molto grave. Il paziente deve andare dall’oculista a riferirlo e quest’ultimo deve fare degli esami per escludere che non ci siano problemi all’interno dell’occhio; l’oculista deve poi indirizzare il paziente anche da specialisti di medicina generale, di medicina interna e soprattutto cardiologi e internisti, per capire qual è stato il primum movens che ha creato questa diminuzione della circolazione del sangue all’interno del bulbo oculare.
Di solito gli emboli partono dal cuore e possono essere dovuti, per esempio, a una fibrillazione atriale; ecco quindi che il paziente va inviato al cardiologo, il cardiologo deve fare tutti gli esami che ritiene opportuni e poi è possibile che venga instaurata una terapia antiaggregante o anticoagulante, di supporto e di mantenimento.