Biometro ottico


IOLMaster 700 di ZEISS

Biometro OCT SWEPT Source

IOLMaster® 700 di ZEISS con SWEPT Source Biometry® si basa su quasi 20 anni di esperienza nella biometria ottica. Grazie alla Total Keratometry (TK®) questo strumento dimostra ancora una volta la sua leadership tecnologica.

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Total Keratometry

Misurare direttamente la superficie posteriore della cornea – Nuove formule Barrett

Grazie alla Total Keratometry (TK®), IOLMaster 700 di ZEISS consente di misurare direttamente la superficie posteriore della cornea utilizzando la SWEPT Source OCT.

  • Due nuove formule esclusive: Barrett TK Universal II e Barrett TK Toric
  • Può essere utilizzato nelle classiche formule di calcolo IOL
  • Non occorre un secondo strumento, software di terze parti o un calcolatore online

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Minori “sorprese” refrattive

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Scansione brevettata Cornea-to-Retina

La scansione Cornea-to-Retina brevettata offre dettagli anatomici lungo una sezione longitudinale attraverso l’intero occhio. Pertanto, è possibile rilevare le geometrie oculari irregolari, quali un’inclinazione o un decentramento del cristallino.

Esclusivo controllo di fissazione

L’esclusivo controllo di fissazione offre maggiore sicurezza nella biometria. Riuscite a visualizzare la depressione foveale? In caso affermativo, potete ridurre il rischio di “sorprese” refrattive dovute a misure non corrette causate da una cattiva fissazione non rilevata. In caso contrario, potete istruire i vostri pazienti a fissare sempre il bersaglio.

Verificare visivamente quale struttura dell’occhio è stata misurata

Con la scansione brevettata Cornea-to-Retina, non è più necessario effettuare complesse interpretazioni di scansioni A-scan. Le potenziali fonti di errore possono essere eliminate.

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Ottimizzazione del workflow della cataratta

Consente di misurare entrambi gli occhi in meno di 45 secondi. Le funzioni di assistenza all’allineamento rendono i risultati ampiamente indipendenti dall’utente, e quindi facili da delegare.1

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Allineamento della IOL torica preciso ed efficiente senza marcatura

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IOLMaster 700 di ZEISS è parte integrante di ZEISS Cataract Suite. Durante l’intervento, l’immagine di riferimento viene acquisita e poi utilizzata per la corrispondenza intraoperatoria con l’immagine dal vivo dell’occhio.

Le fasi di marcatura manuale possono essere completamente evitate, per un allineamento della IOL torica più efficiente9 e preciso8 con ridotto astigmatismo residuo.10

 

1 In funzione dell’esperienza dell’operatore e delle condizioni dell’occhio
2 R. Varsits, N. Hirnschall, B. Doeller, O. Findl; Incremento del numero di misurazioni riuscite della lunghezza assiale dell’occhio utilizzando la tecnologia della tomografia a coerenza ottica swept-source anziché la biometria ottica convenzionale; presentato durante ESCSR 2016
3 I riscontri devono essere verificati e le patologie diagnosticate con un esame OCT della retina dedicato
4 Bertelmann et al.; Foveal pit morphology evaluation during optical biometry measurements using a full-eye-length swept-source OCT scan biometer prototype; European Journal of Ophthalmology, nov/dic 2015
5 W. Sekundo; The IOLMaster 700 – New technology provides increased speed, ULIB compatibility, and fewer refractive surprises.; CRST, nov/dic 2015
6 O. Findl; Case Study: IOLMaster 700 Indicating Abnormal Macular Morphology, CRST, marzo 2016
7 N. Hirnschall, C. Leisser, S. Radda, S. Maedel S, O. Findl; Macular disease detection with a swept source optical coherence tomography based biometry device in patients scheduled for cataract surgery. JCRS; apr 2016;42(4):530-6.
8 Proof for “precise”: dati clinici del Prof. Findl / Dr. Hirnschall presentati a ESCRS 2013 – precisione di corrispondenza pre-/intraoperatoria verificata tecnicamente ± 1,0° in media.
9 Proof for “efficient”: W. Mayer (2017). “Comparison of visual outcomes, alignment accuracy, and surgical time between 2 methods of corneal marking for toric intraocular lens implantation”. JCRS, ottobre 2017
10 Dati clinici del Dr. Black presentati all’ESCRS 2014 – il 99% dei pazienti aveva un cilindro refrattivo postoperatorio compreso tra +/- 0,50 D.


Parliamo del biometro ottico

Parliamo del biometro ottico: esso serve a dare delle misurazioni numeriche di quello che è un organo molto complesso: l’occhio umano.

Il biometro a cosa serve? Fondamentalmente serve a tirar fuori tutta una serie di numerini, che poi compaiono sullo schermo della macchina, che corrispondono a delle misure, che sono: quanto è lungo l’occhio, quanto è curva la cornea nella sua parte anteriore e in quella posteriore, quanto è spesso il cristallino, quanto è lungo il vitreo, quanto è spessa la retina, ecc…

Ossia tutti i numeri che successivamente servono, messi all’interno di determinate formule, a calcolare il cristallino artificiale, che viene impiantato al posto del cristallino naturale dell’occhio.

Il paziente si siede davanti a questa macchina e viene eseguita una specie di fotografia con una velocità molto alta (quindi l’esame può durare 10-15 secondi), viene catturata questa immagine e l’operatore verifica che essa sia corretta; la tecnologia che utilizza lo strumento è una tecnologia OCT, quindi anche questo è un interferometro: ormai la tecnologia OCT, in oculistica, fa da padrone all’interferometria ed è la tecnologia più sofisticata al giorno d’oggi per misurare il nostro occhio.

Catturata questa immagine, non bisogna fare altro che schiacciare “calcolo IOL (lente intraoculare)”, qui si sceglie il nome del dottore, il tipo di lente intraoculare che andiamo a impiantare, il modello lente e dopodiché gli si dice “calcola”.

La macchina riesce a calcolare, con le varie formule che abbiamo a disposizione, qual è il potere del cristallino artificiale e vedete che il valore di riferimento in questo occhio potrebbe essere 22.50: questo è il famoso numerino che l’oculista sceglie, lo stock di lenti intraoculari da impiantare dentro l’occhio.
È una macchina che ha rivoluzionato il calcolo del cristallino artificiale: considerate che in Italia si fanno quasi 600.000 interventi di cataratta all’anno e ognuno di questi 600.000 pazienti viene sottoposto a un esame come questo; sono 600.000 volte all’anno in cui l’oculista, da una parte, e il paziente, dall’altra, scelgono insieme che tipo di lente mettere, perché questo numerino determina il “come vedremo dopo essere stati operati di cataratta”, quindi è molto importante utilizzare una macchina molto sofisticata e soprattutto saperla utilizzare e saper scegliere quale lente andare a utilizzare. In particolar modo, nel caso in cui noi vogliamo mettere una lente ad alta tecnologia, è chiaro che è molto importante essere estremamente precisi e avere grande esperienza nel calcolo, perché il risultato dipende da come noi siamo stati accurati nel preoparatorio.
Ripeto: come vedrà il paziente dipende anche da come viene utilizzata una macchina come questa e da qual è la scelta del chirurgo, quindi affidiamoci a persone competenti, che insieme al paziente decidano quale lente impiantare, ossia scegliere una lente di una determinata marca o di un’altra marca, oppure di un materiale o di un altro materiale; se prenderla torica (cioè che corregga anche l’astigmatismo) oppure sferica, se lasciare un residuo in modo che poi il paziente possa leggere da vicino senza occhiali oppure che guardi da lontano e che debba mettersi gli occhiali per leggere, oppure mettere una lente multifocale e sul mercato ce ne sono tantissime e con diverse tecnologie.
Quindi il primo passo, prima di un intervento di cataratta, è avere una biometria il più possibile accurata e precisa.