Il trapianto di cornea non è un trapianto, ma un innesto di tessuto trasparente e non vascolarizzato (cioè senza vasi sanguigni). E’ una differenza enorme perché non comporta terapie immunosoppressive sistemiche e quindi nessuno degli svantaggi e dei rischi ad esse connesse.
Numerose patologie come il cheratocono avanzato, ma anche problemi improvvisi come gravi ulcerazioni della cornea, trovano precise indicazioni a questa operazione.
Durante l’intervento viene sostituita la cornea opacata con una sana e trasparente, prelevata da un donatore e analizzata in centri specializzati con criteri precisi e severi.
L’asportazione di tutta la cornea viene chiamata cheratoplastica perforante; se invece si agisce solo sullo strato superficiale si parla di cheratoplastica lamellare.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale e viene generalmente ben tollerato dai pazienti, che non riferiscono particolari dolori o disagi. L’operazione dura dai 30 ai 45 minuti ed è molto importante seguire il programma di controlli dei mesi successivi.
Il recupero visivo è graduale, ma il sostanziale cambiamento di trasparenza dell’occhio viene avvertito sin dalle prime visite.
I punti di sutura sono invisibili ad occhio nudo e non vengono avvertiti come fastidiosi. Sono utili perché proteggono la cicatrice da traumi accidentali e per questo vengono rimossi in media dopo un anno.
Soffri di cheratocono? Il trapianto di cornea non è la soluzione terapeutica, ma l’strema ratio. Bisogna cercare di preservare la cornea e bloccare il cheratocono con tutti i mezzi moderni che abbiamo a disposizione. Leggi di più qui: corneoplastica.