La retinopatia di Valsalva, descritta per la prima volta nel 1972 da Thomas Duane, è una forma particolare di retinopatia, caratterizzata da emorragie pre-retinali causate da un improvviso aumento della pressione intratoracica. Questa condizione è stata collegata a situazioni come il sollevamento pesi, la tosse, lo sforzo durante la defecazione o il vomito. Il termine “Valsalva” deriva dal nome dell’anatomista italiano Antonio Maria Valsalva, noto per aver definito i legamenti di Valsalva e l’anatomia correlata all’espirazione forzata contro una glottide chiusa.
La retinopatia di Valsalva si manifesta classicamente come emorragia pre-retinale secondaria alla rottura dei vasi retinici superficiali causata da sforzo fisico. Il meccanismo della manovra di Valsalva si caratterizza per un aumento improvviso della pressione intratoracica o intra-addominale contro una glottide chiusa, che conduce a un rapido aumento della pressione intravenosa nell’occhio, causando la rottura spontanea dei capillari retinici.
Generalmente, la prognosi è buona, con una risoluzione spontanea che si verifica entro mesi dall’insorgenza, ma dipende dalla localizzazione dell’emorragia e dallo strato della retina coinvolto.
Dal punto di vista fisiopatologico, l’aumento della pressione intratoracica contro una glottide chiusa riduce il ritorno venoso al cuore, diminuendo il volume sistolico e aumentando di conseguenza la pressione nel sistema venoso. Il processo si verifica in quattro fasi distinte: inizialmente, l’aumento della pressione intratoracica riduce il ritorno venoso al lato destro del cuore; successivamente, la diminuzione del riempimento cardiaco abbassa la pressione arteriosa media, rallentando il polso e inducendo tachicardia riflessa e vasocostrizione periferica; il rilascio dello sforzo provoca una riduzione immediata della pressione intratoracica, abbassando ulteriormente la pressione sanguigna e aumentando simultaneamente la pressione cardiaca; infine, si verifica un brusco aumento della pressione sanguigna man mano che il sangue venoso ritorna al cuore, inducendo bradicardia riflessa.
Durante una manovra di Valsalva, la pressione sanguigna nelle parti periferiche del corpo aumenta rapidamente, causando la rottura spontanea dei capillari retinici a causa del repentino aumento della pressione venosa intraoculare.
L’epidemiologia della retinopatia di Valsalva è difficile da determinare a causa della rarità della condizione. I sintomi includono una diminuzione della vista nell’occhio o negli occhi colpiti, che varia da lamentele di corpi mobili fino alla perdita completa della visione centrale. La visione spesso migliora nel corso di settimane o mesi, a seconda della gravità dei reperti retinici. Non esiste una predilezione razziale o sessuale per questa condizione, e può colpire persone di qualsiasi età.
Il caso giunto alla nostra osservazione è una donna quarantenne, indirizzataci per una valutazione oftalmica d’emergenza a causa di una improvvisa riduzione dell’acuità visiva nell’occhio sinistro dopo un allenamento di CrossFit. Durante la valutazione, la paziente ha riferito di non avere una storia personale o familiare di problemi oftalmici. Non è stata segnalata una storia medica sistemica familiare.