Variazioni nel Colore degli Occhi: Dall’Età alla Patologia
Il colore degli occhi di una persona, generalmente stabilito nei primi anni di vita, è determinato dalla quantità di melanina presente nell’iride. Sebbene il colore base rimanga costante, la tonalità può subire variazioni dovute a fattori naturali come l’invecchiamento, o a condizioni patologiche. In età avanzata, specificamente dopo i sessant’anni, l’atrofia dell’iride può causare una diminuzione della melanina, rendendo il colore degli occhi più sbiadito.
Nei neonati, il colore degli occhi tende a essere blu o grigio a causa della non completa pigmentazione; con l’esposizione alla luce, i melanociti si attivano e tale colore può scurirsi, stabilizzandosi completamente intorno ai due anni di età. È raro che esso cambi radicalmente, come da marrone a verde, ma la tonalità può variare significativamente.
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In alcuni individui, l’eterocromia causa una differenza di colore tra i due occhi, spesso evidente dalla nascita ma talvolta acquisita a seguito di malattie o traumi. Malattie specifiche, come la ciclite eterocromica di Fuchs e il glaucoma pigmentario, possono alterare il colore dell’iride, spesso in modo permanente. Inoltre, traumi significativi all’occhio possono causare emorragie che macchiano l’iride, modificando la sua colorazione originale.
Un caso particolare è quello di David Bowie, il cui cambiamento percettivo del colore oculare fu causato da un trauma che indusse anisocoria, una condizione di pupille di dimensioni diverse, e non da un cambiamento del pigmento stesso. Questo dimostra come anche gli effetti ottici possano influenzare la percezione del colore degli occhi.
In sintesi, sebbene il colore base degli occhi sia stabilito e mantenuto per la maggior parte della vita, variazioni di tonalità sono comuni con l’avanzare dell’età o in presenza di specifiche condizioni mediche.
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